Il moltiplicarsi di una “sindacalità” nuova tra persone che siano presenze

“Se la colpa è dell’astrazione, è soltanto il concreto che può minacciare il dominio dell’astrazione. E il concreto è una presenza diversa. Ma una presenza diversa si esprime in parole, in parole che però lasciano intravedere una continuità; non parole che «definiscono», nel senso che questo mondo «definisce tutto», vale a dire mette nella tomba tutto, rende cadavere tutto. Perciò devono essere parole che esprimono un contenuto vivo, cioè una presenza. Io non riesco a trovare un altro indice di speranza se non il moltiplicarsi di queste persone che siano presenze. Il moltiplicarsi di queste persone; e un’inevitabile simpatia o, starei per dire una cosa brutale, una «sindacalità» nuova fra queste persone; così come la esprime il termine che noi usiamo: riconoscimento. Al di fuori di questo, la traiettoria è così povera, l’umano è così relegato; è come se i mendicanti di una città dovessero combattere col potere che domina la città. Bisogna avere il coraggio della verità di se stessi. Il piccolo coraggio della verità di sé.”
LUIGI GIUSSANI e GIOVANNI TESTORI, Il senso della nascita, ed. BUR
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